Sanificazione e innovazione
La ricerca scientifica è un settore di grande interesse e talvolta di curiose sorprese; in questo articolo, ci occupiamo di una sostanza largamente utilizzata come colorante bianco (cosmetici, vernici, farmaci, settore alimentare…) cui vengono attribuite anche inaspettate proprietà nella sanificazione.
Cos’è il Biossido di Titanio
Il Biossido di Titanio (TiO2) è un composto chimico che si presenta sotto forma di polvere cristallina incolore tendente al bianco, e a noi interessa in questa sede perché è un catalizzatore in grado di ossidare (quindi degradare) molti composti organici: in particolare, sottoposto alla luce solare il Biossido di Titanio si attiva e distrugge i residui organici coi quali entra in contatto, ossidandoli e scomponendoli in acqua e anidride carbonica.
Quali sono i suoi impieghi
Il TiO2 viene usato in molti ambiti come colorante bianco (vernici, plastica, cemento, cosmesi) e filtro solare (in forma di nanoparticella, il Biossido di Titanio filtra i raggi UV).
In campo medicale, microstrutture a nanotubi di Biossido di Titanio sono utilizzati per favorire la rigenerazione ossea intorno a impianti artificiali.
Inoltre, è caratterizzato da “superidrofilia” (superfici di TiO2 sono estremamente “bagnabili” e se a contatto con l’acqua non formano gocce, ma una sorta di pellicola sottile d’acqua) e si stanno studiando vetri ricoperti da TiO2per ottenere, ad esempio, specchietti retrovisori delle auto che non lascino gocce d’acqua che intralcino la visione.
Come catalizzatore, è possibile utilizzarlo per scomporre residui organici.
Controversie sulla sicurezza
Il Biossido di Titanio non è più considerato sicuro se usato come additivo alimentare (in tale campo è noto come ilcolorante alimentare “E171”, ); questo il parere dell’EFSA del 2021 che, pur non riscontrando evidenze di effetti tossici, non li esclude.
La valutazione è ristretta all’uso del TiO2 come additivo alimentare, e in particolare non ne è stato possibile stabilire una dose giornaliera accettabile.
Per il suo utilizzo topico, come cosmetico e crema, le ricerche in corso sulle nanopatologie stanno valutando la possibilità che il Biossido di Titanio in forma di nanoparticella possa penetrare nell’organismo umano e non esserne eliminato; identicamente, viene considerato tossico se inalato.
Esiste quindi un’attenzione particolare nel definire il corretto campo di applicazione di questa sostanza in ambito alimentare, cosmetico e come materiale in forma di nanoparticelle, per definire l’utilizzo delle sue interessanti proprietà in modo sicuro e utile.
Perché è utile nella sanificazione
Nella sanificazione, il Biossido di Titanio risulta utile perché se sottoposto a luce solare o opportune radiazioni UV, funge da catalizzatore per l’ossidazione di residui organici e inorganici, e la loro conseguente scomposizione in acqua e anidride carbonica.
In particolare, può essere considerato efficace contro batteri, virus, muffe, particolato fine (PM2.5 – PM10) e componenti organici volatili (V.O.C.).
Quali sono le evidenze scientifiche
La fotocatalisi del Biossido di Titanio è studiata dalla fine degli anni ’60 del secolo scorso e da quel momento sono emerse diverse inaspettate e sorprendenti proprietà di questo materiale che è fra i più comuni nella nostra vita di ogni giorno, essendo presente in tantissimi prodotti di largo uso e consumo – principalmente per il suo comportamento di rifrazione della luce che lo rende un eccellente sbiancante (anche nel settore alimentare), e per le capacità di assorbimento dei raggi UV per le quali viene impiegato anche in creme solari.
Le applicazioni nell’ambito della purificazione ambientale sono attualmente quelle che maggiormente orientano le ricerche scientifiche sul TiO2.
Uno studio piuttosto completo ed esaustivo sullo stato delle conoscenze a proposito è “Titanium dioxide photocatalysis: present situation and future approaches”, di Akira Fujishima e Xintong Zhang, del 2005.
In esso sono ben esposte e riassunte due caratteristiche fondamentali del TiO2: la superidrofilia (è estremamente “bagnabile” e sulla sua superficie non si formano gocce d’acqua ma una pellicola uniforme) e la capacità di fotocatalisi (in un processo simile alla fotosintesi, che ossida e scompone composti organici e inorganici, “trasformandoli” in acqua e anidride carbonica), descrivendone fisicamente e chimicamente il comportamento.
Gli autori tracciano anche ipotesi sulle future applicazioni del TiO2: molto resta ancora da fare e da scoprire, ma oggi le sue applicazioni possono essere già di grande importanza.
Madiero ΩZ e il Biossido di Titanio: alleati per la sanificazione
Madiero ΩZ incorpora la tecnologia della fotocatalisi tramite Biossido di Titanio per offrire una modalità di purificazione aria da utilizzare in presenza, a macchina accesa mentre frequentiamo l’ambiente che viene contemporaneamente sanificato.
L’aria soggetta al processo di fotocatalisi di Madiero ΩZ risulta quindi efficacemente e continuamente trattata, anche quando non utilizziamo l’Ozono, con una funzione semplice ma al tempo stesso altamente tecnologica.