La sanificazione dei luoghi pubblici e in particolare degli ambienti chiusi caratterizzati dal passaggio frequente di persone sempre diverse è di enorme importanza: rientrano in questa categoria tutti i luoghi della nostra vita sociale, perché la nostra vita è comunicazione e contatto.
Particolare attenzione richiedono quei luoghi dove il contatto avviene anche “a nostra insaputa”, come possono essere ad esempio i protagonisti di questo articolo: le camere d’albergo e le cabine di navi e imbarcazioni in generale.
Partiamo per una vacanza e passiamo gran parte della giornata e della notte in ambienti che poche ore prima sono stati occupati da sconosciuti: possiamo fidarci? Quali accorgimenti deve mettere in atto il sanificatore per garantirci un soggiorno senza pensieri?
Perché è necessario sanificare camere e cabine?
In ambienti frequentati continuamente da persone diverse si favoriscono lo scambio, la diffusione e il contatto con patogeni. I recenti allarmi da virus (la pandemia ancora in corso COVID-19, la crescente attenzione verso il vaiolo delle scimmie, la recente crescita di casi di poliomielite) e le segnalazioni sempre più frequenti di cimici da letto sono solo due esempi di preoccupazioni che ultimamente prendono chiunque decida di andare in vacanza e prenotare una camera d’albergo o una cabina per un viaggio.
Garantire buoni livelli di sanificazione è ormai un dovere e un obbligo, più che un mero valore aggiunto: il cliente pretende sicurezza, e in caso di problemi molto probabilmente è pronto anche a muoversi per ottenere risarcimenti.
In questo contesto, è decisamente necessario disporre di strumenti di sanificazione efficaci ed essere in grado di dimostrare lo svolgersi regolare di trattamenti in linea con le disposizioni di legge e di buon senso.
Quali sono le difficoltà nel sanificarle?
Uno degli strumenti più usati nel mondo della sanificazione è il trattamento a Ozono, per la relativa apparente semplicità che lo caratterizza: si posiziona un generatore di Ozono nell’ambiente da trattare, se ne avvia la produzione, si attende per un tempo determinato che il gas faccia il suo lavoro, si smaltisce l’Ozono e si rientra nell’ambiente.
In verità, dietro queste operazioni apparentemente semplici si celano numerose difficoltà come ad esempio: quanto Ozono bisogna generare, per quanto tempo, come essere sicuri che il trattamento sia andato a buon fine, come smaltire l’Ozono e quando possiamo rientrare nell’ambiente?
Non dimentichiamo infatti che l’Ozono è efficace proprio perché è un forte ossidante e può essere dannoso per gli oggetti se in concentrazione eccessiva, ma soprattutto può essere pericoloso per la nostra salute: non può essere utilizzato in presenza di persone, la sua concentrazione va costantemente monitorata, non è adatto ad un utilizzo casuale e generalmente va lasciato agli esperti.
Presenta anche innegabili vantaggi, il primo dei quali è essere un gas che ha la capacità di penetrare ovunque nell’ambiente chiuso e rendere la sanificazione potenzialmente molto profonda; è un trattamento particolarmente economico, non richiede generalmente l’uso di consumabili e la manutenzione delle macchine è ridotta se non nulla.
Un solo tipo di sanificazione o più interventi diversi?
Un altro aspetto da considerare è la diversa azione dell’Ozono su ambiente e patogeni, a seconda della concentrazione di Ozono prodotta e dei tempi di contatto: un trattamento mirato a colpire i virus avrà caratteristiche di concentrazione e tempi del tutto diverse da un trattamento che abbia come target le cimici da letto.
Quindi, non è sufficiente diffondere il gas nell’ambiente per ottenere tutto “in una volta”: a seconda del nostro obiettivo, dovremmo essere in grado di misurare la produzione di Ozono e dosarlo per il tempo corretto.
Inoltre ricordiamo che ciascun intervento, per quanto diverso, debba concludersi identicamente con lo smaltimento/abbattimento dell’Ozono presente e la sua riconversione a Ossigeno, per consentirci di rientrare nell’ambiente trattato.
Quando sanificare?
La sanificazione dovrebbe aver luogo dopo ogni possibile “contaminazione” (l’ingresso di persone dall’esterno) e ha validità fino al successivo evento di possibile contaminazione.
Vista l’impossibilità di effettuare trattamenti a Ozono “in presenza”, il problema più evidente è: quando e come sanificare, se la finestra è così limitata e dovremmo anche trovarci all’esterno dell’ambiente?
La risposta, per le camere d’albergo e le cabine di una nave, è abbastanza intuitiva e ovvia: fra l’uscita di un cliente e l’ingresso di un nuovo cliente, durante l’assenza di un cliente, durante le pulizie.
Ma l’interrogativo successivo è abbastanza prevedibile: come sanificare, se nessuno può essere presente? Chi avvia la macchina? Chi effettua i controlli di concentrazione e tempo di contatto?
Il buon senso chiaramente ci dice che avviare la macchina sia abbastanza sicuro se usciamo subito (ma a concentrazioni superiori a 5ppm non potremo entrare nell’ambiente neanche con dispositivi di protezione), però poi le misure? E avviare le varie fasi di contatto e abbattimento Ozono? E come garantire l’uniformità del trattamento e il rispetto dei parametri richiesti dal nostro obiettivo durante il trattamento stesso?
La macchina a Ozono ideale è evidentemente in grado di operare “da remoto”, con qualche sorta di telecomando e rappresentazione a distanza delle misure che ci servono per garantire e dimostrare la bontà del trattamento.
Come verificare la bontà del trattamento e garantire la sanificazione al cliente?
Il tecnico esperto deve verificare che il trattamento sia andato a buon fine constatando la produzione e il mantenimento dei corretti livelli di Ozono per la durata prevista dall’obiettivo della sanificazione: virus, batteri, insetti, muffe, etc.
Generalmente non è possibile effettuare dei tamponi ad ogni trattamento per constatare il livello di patogeni a fine intervento; ci si affida dunque a tabelle di validità testata e consolidata che, se rispettate, sono garanzia di una avvenuta sanificazione.
La tabella più conosciuta è riportata nel famoso documento del Ministero della Salute “Parere CNSA sul trattamento con ozono dell’aria negli ambienti di stagionatura dei formaggi”, https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1514_allegato.pdf, che riporta a pagina 6, nella “Tabella 2”, tempi indicativi per l’eliminazione di alcuni agenti patogeni, ricavati da studi risalenti agli anni ‘80 del secolo scorso: ricordiamo che l’azione antimicrobica dell’Ozono è conosciuta fin dagli inizi del XX secolo.
I vantaggi di Madiero ΩZ.
Madiero ΩZ integra una tecnologia in corso di brevetto per la gestione, il controllo e la certificazione della bontà dell’avvenuto trattamento, in totale autonomia e senza richiedere particolari competenze all’utente.
Può sanificare da remoto, offre un pannello di controllo anche per più macchine contemporaneamente via web ed essere pilotata e programmata via app e webapp.
Grazie al controllo remoto, puoi avviare, monitorare, fermare Madiero ΩZ senza essere presente nell’ambiente mentre avviene un trattamento a Ozono, in assoluta sicurezza.
Madiero ΩZ è lo strumento che mancava, ideale per risolvere il problema della sanificazione di camere e cabine.