La disinformazione è una delle conseguenze più subdole dell’enorme mole di informazioni accessibili oggi attraverso Internet: distinguere una “bufala” da una notizia fondata può essere difficile, perché è difficile verificare l’attendibilità della fonte ed è difficile confutare le argomentazioni presentate a sostegno di tesi tecnicamente complesse.
Una delle controversie che ci riguarda più da vicino è la capacità dell’Ozono di sanificare gli ambienti e in particolare di essere uno strumento capace di inattivare il SARS-CoV-2. Se ne sono dette di tutti i colori: è vero, non è vero, “fake news”…
Di chi fidarsi?
Le tecniche di sanificazione e la classificazione dell’Ozono
La prima perplessità nasce dal linguaggio: sanificazione, sanitizzazione, sterilizzazione, disinfezione, igienizzazione… Per fare chiarezza, leggi ad esempio Sanificare gli ambienti dal COVID-19 con l’Ozono
Fra le varie metodologie usate per trattare gli ambienti da virus e batteri, ricordiamo i raggi ultravioletti, il Cloro attivo, il Perossido di Idrogeno.
Per quanto riguarda l’Ozono, lo si può definire commercialmente un “sanitizzante” e non un “disinfettante” per una questione che è più burocratica che scientifica: tale definizione dipende infatti da un’autorizzazione in esame presso un ente europeo che si occupa del regolamento chiamato “BPR” (BPR) e che certificherà “ufficialmente” ciò che è già all’evidenza degli studi scientifici.
Riassumendo: l’efficacia dell’Ozono come biocida/disinfettante è ampiamente studiata, ma la possibilità di utilizzare il termine “biocida” o “disinfettante” in campo commerciale è in attesa di autorizzazione a livello europeo.
Gli argomenti “contro” l’Ozono
Spesso si legge che non ci siano studi specifici dell’azione dell’Ozono contro il SARS-CoV-2; talvolta si ritrova l’affermazione che sia efficace contro virus simili (ad esempio il SARS “prima versione”) ma che per il Covid-19 non ci siano evidenze.
A supporto di questa tesi, va rilevato che per effettuare un test in laboratorio che coinvolga il SARS-CoV-2 bisognerebbe disporre di un laboratorio di livello 3 e che ciò comporti notevoli difficoltà: non ci sono tanti laboratori di livello 3 nel mondo e uno studio del genere sarebbe come minimo molto costoso; tale studio, in effetti, è credibile che possa non esistere affatto.
Tuttavia, è ampiamente accettato che per confermare la validità di un agente biocida su un virus si utilizzino virus molto simili e gestibili in laboratori dai livelli di sicurezza meno vincolanti.
Un altro argomento riguarda la difficoltà di dosare concentrazione e tempi di contatto per l’Ozono affinché sia efficace; inoltre, l’Ozono è irritante per le mucose e ad alte concentrazioni è considerato pericoloso per l’uomo.
Osserviamo che nemmeno Cloro e Perossido di Idrogeno siano esenti da rischi: e che un uso “non professionale” degli stessi, abbastanza prevedibilmente, porti al mancato raggiungimento del target di sanificazione.
Il parere dell’ISS
Nel famoso documento Rapporto ISS Covid Ozono (del quale consigliamo la consultazione e lettura) ritroviamo la conclusione che “…l’applicazione dell’ozono per la sanificazione può essere utile in diversi contesti ambientali. Tuttavia, in relazione alle sue proprietà pericolose e ai rischi associati, i generatori di ozono andrebbero utilizzati previa opportuna valutazione del rischio e adottando adeguate misure organizzative in modo da effettuare in totale sicurezza il processo di sanificazione”, aggiungendo che “ne è pertanto sconsigliato l’impiego in ambito domestico da parte di operatori non professionali”.
Ciò significa la necessità di tecnici esperti o strumenti che garantiscano la sicurezza delle persone e l’adeguato utilizzo dell’Ozono per il raggiungimento del target: una raccomandazione condivisibile anche per gli altri biocidi.
Lo studio della Nara Medical University (2020)
A smentire quella che è l’affermazione più comune, ovvero che non esistano studi specifici sull’Ozono contro il SARS-CoV-2, esiste invece almeno uno studio effettuato nel 2020 dalla Nara Medical University nel loro laboratorio di livello 3: Studio Nara Medical University su Ozono e SARS-CoV-2
L’Ozono è quindi efficace nell’inattivare esattamente e specificamente il SARS-CoV-2 in condizioni di concentrazione praticabili per un normale ozonizzatore.
Esistono in letteratura molti studi riguardanti Ozono e virus “simili” al SARS-CoV-2, ma questo è stato condotto esattamente su questo virus.
Ma allora perché viene spesso ricordato che non ci siano studi specifici per l’Ozono?
Dando per scontata la buona fede di tutti, e considerando che l’ignoranza possa essere un motivo, un altro banalemotivo è la frequente citazione di documenti precedenti lo studio giapponese. Va anche considerata l’effettiva difficoltà di disporre di laboratori di livelli di sicurezza adeguati a testare il SARS-CoV-2.
Conclusioni
L’Ozono è uno strumento efficace contro il Covid-19, esistono studi condotti in laboratori adeguati e per il suo utilizzo ci vogliono apparecchiature, competenze e tecniche corrette (così come per qualunque biocida).
Madiero ΩZ, grazie alla sua tecnologia Patent Pending, consente di effettuare trattamenti con Ozono in sicurezza e con la certificazione del buon esito del trattamento, senza richiedere particolari competenze all’utilizzatore.